Riporto sotto dei suggerimenti molto importanti scritti dall’Ing. Attilio Giorgi, docente utilizzato e referente USR Sardegna per la tutela dei dati personali.
In merito all’utilizzo di una piattaforma, è necessario usare la massima cautela in materia “privacy”.
Infatti, la didattica a distanza non è una scelta del singolo docente, ma viene indicata dal Dirigente Scolastico, che rappresenta la scuola e dunque è il Titolare del Trattamento dei dati personali.
Per accedere a tali piattaforme, sia gli studenti che i docenti hanno necessità di accreditarsi, e quindi di fornire dati personali.
Quindi, precedentemente all’iscrizione, DEVE essere fornita all’utente adeguata informativa, specificando, soprattutto, la DURATA del trattamento e DOVE questi dati verranno conservati, oltre alla modalità di conservazione.
Peraltro, aspetto che rende ancora più critica la questione, deve essere stipulata, ai sensi degli art. 28 e 29 del GDPR, un vero e proprio contratto tra il Titolare, e cioè la scuola, ed il fornitore di servizio, la piattaforma di e-learning.
Quindi, per ovviare a tutti questi problemi, la soluzione può consistere:
1. nell’utilizzare una piattaforma di e-learning gestita direttamente dalla scuola ed installata su una macchina di proprietà della stessa, come, ad esempio, si fa con Moodle.
2. usare una piattaforma già in uso alla scuola che fornisca anche soluzioni di didattica a distanza, come GSuite o Argo.
Buttarsi su soluzioni, per quanto valide, ma che non forniscano adeguate garanzie sulla tutela dei dati degli alunni e degli insegnanti è azzardato, soprattutto se – una volta finita l’emergenza – inizierà la verifica.
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