Riflessione dopo il lockdown, cosa è rimasto da questa difficile esperienza?
Da dove cominciare, come cominciare
Se ne è parlato durante la conferenza Nazionale Scientix in cui si sono confrontati alcuni esperti dell’educazione in Italia, fra cui anche una docente dell’EFT Sardegna.
Gli ambasciatori italiani di Scientix, in collaborazione con INDIRE, hanno organizzato un evento online, per discutere insieme e scambiare idee tra loro e con esperti sul ritorno a scuola dopo molti mesi. In effetti, è importante riflettere su come la pandemia ha cambiato il modo in cui insegniamo e interagiamo con gli studenti. Nella formazione a distanza è cambiato anche il modo di valutare e le richieste che i docenti hanno formulato ai propri studenti e questo può rappresentare una crescita culturale e professionale. Molti docenti che non sapevano utilizzare le tecnologie hanno dovuto adattarsi e apprendere velocemente i principali rudimenti, mentre in passato spesso non sentivano la necessità di un aggiornamento professionale in questo campo. Va notato che, nel mezzo dell’emergenza, il Ministero dell’Istruzione e INDIRE sono intervenuti e molti Ambasciatori Scientix si sono uniti alla richiesta del Punto di contatto nazionale di condividere con altri le loro buone pratiche e idee di insegnamento efficace nell’ambiente STEM.
Gli Ambassador hanno contattato esperti e si sono resi disponibili alla comunità dei docenti per spiegare e riflettere su come ricominciare e cosa tenere tra le buone pratiche adottate nella didattica online.
È possibile ascoltare la registrazione dell’intero webinar, moderato dall’Ambasciatrice Scientix Enrica Maragliano, a questo link http://bit.ly/rec11092020.
Maria Guida
Ricercatore INDIRE – Punto di contatto nazionale Scientix
Scientix e la scuola: potenzialità e sinergie per un insegnamento efficace
Il valore più grande di Scientix è che ha creato una comunità unita ed entusiasta. In particolare, la collaborazione del gruppo di Scientix Ambassadors con NCP (Indire) si basa sulla stima e la collaborazione. All’inizio del lockdown, quando l’Indire ha implementato iniziative per supportare gli insegnanti che dovevano tenere lezioni online, diversi ambasciatori e insegnanti di Scientix hanno condiviso la loro esperienza, le migliori pratiche e le idee, offrendo webinar a livello nazionale per i loro colleghi, inclusi nel programma Indire, aiutando gli insegnanti gestire la sensazione di incertezza dovuta sia al dover affrontare un nuovo modo di insegnare sia alla paura per la diffusione del virus. Questa incertezza fa parte di un’incertezza globale tipica del mondo in cui viviamo, un mondo che sta cambiando a una velocità vertiginosa. Viviamo in un “mondo post normale” (Attenborough, 2019). Enormi forze di trasformazione sono all’opera simultaneamente e ha senso chiedersi: cosa dovremmo insegnare oggi? Di cosa trarranno beneficio i nostri studenti nella loro vita? L’emergenza pandemica ci ha solo costretto a concentrarci con urgenza su questi temi (Gardner, 2000), evidenziando la necessità di imparare a progettare curricula educativi in modo flessibile, pensati per sollevare domande, centrati sugli studenti e finalizzati ad apprendere in modo consapevole e modo non trasmissivo. Gli Ambassador nei loro webinar hanno dimostrato che l’insegnamento STEM attivo è possibile anche da remoto, grazie ad app per smartphone, laboratori online e / o remoti e … immaginazione!
Alfonso D’Ambrosio
Ambasciatore Scientix – Formatore – Dirigente IC Lozzo Atestino – Vo ’Euganeo
Una città che educa: scuola e territorio, laurea in fisica e tante passioni per l’innovazione
Nel suo intervento Alfonso sottolinea l’importanza di fornire agli studenti, indipendentemente dalla loro età, strumenti per apprendere in modo consapevole ed essere in grado di argomentare (coding, robotica educativa, programmazione in Python, Scratch o C ++, Arduino, ecc. .), evidenziando il fatto che la normativa vigente ha cercato di individuare tutte le possibili soluzioni per evitare e / o frenare ogni ulteriore problema di emergenza sanitaria limitando le attività di laboratorio. Per superare tutto questo e per raggiungere gli obiettivi a cui sono rivolte queste tipiche attività STEM, Alfonso propone alcune soluzioni come l’utilizzo di dispositivi che consentono, ad esempio, di utilizzare riprese video per osservare le pratiche di laboratorio, l’utilizzo di APP specifiche, l’organizzazione delle attività GBL e l’utilizzo di ambienti di formazione a distanza eventualmente integrati con strumenti di collaborazione e condivisione.
Marco Nicolini
Scientix e Science on Stage Ambassador – LSS A. Tassoni (Modena)
Rallentatore e lasso di tempo a scuola e in laboratorio
Marco affronta il problema dei laboratori che soffrono dell’impossibilità di poter progettare e lavorare in gruppo, in presenza e con l’utilizzo di strumenti quotidiani. Molte attività potrebbero essere svolte da remoto o con il supporto di applicazioni digitali. Delinea alcune buone pratiche e risorse che, archiviate in un database, potrebbero essere utili per tutti. Un esempio è l’utilizzo del timelapse e dell’effetto slow motion in grado di riprodurre movimenti a velocità differenti da quelle reali. Queste strategie sono in grado di motivare gli studenti a studiare alcuni principi di Fisica o temi di Biologia, se si studia il comportamento degli animali al rallentatore in Educazione Fisica, si potrebbe analizzare il comportamento di un atleta e, successivamente, effettuare studi statistici tramite timelapse .
Costantina Cossu
Ambasciatrice Scientix – Formatore –EFT- Equipe Formativa Territoriale Sardegna
BLOOM Bioeconomy -Le School -box per un futuro ecosostenibile
Costantina presenta “BLOOM Bioeconomy Le School -box per un futuro ecosostenibile” (https://bloom-bioeconomy.eu/schoolnetwork/schoolbox/).
BLOOM è un progetto finanziato dalla Commissione Europea e ha l’obiettivo di diffondere la Bioeconomia, il riciclo e il rispetto dell’ambiente.
BLOOM School Box è un archivio di risorse didattiche relative alla bioeconomia che gli insegnanti possono utilizzare per introdurre questo concetto come stimolo per aumentare l’interesse degli studenti per le materie scientifiche, la loro consapevolezza di importanti sfide sociali e l’educazione civica. Le basi della BLOOM School Box sono cinque scenari di apprendimento innovativi, creati e testati dai 20 insegnanti esperti di BLOOM dall’Europa. Alcuni scenari aggiuntivi di apprendimento a distanza su “Insegna alla bioeconomia!” e “The BLOOM Stories” sono stati selezionati dopo i concorsi BLOOM 2019 e 2020.
Enzo Zecchi
Ideatore del metodo Lepida Scuola – Consulente Scientifico USR Emilia Romagna
Valutare le competenze, tra complessità e incertezza
Fisico eclettico che si interessa di pedagogia, Enzo pensa che la scuola non sia quella dei progetti sterili: per questo punta su un design agile che riesca a motivare i bambini a farli lavorare in modo controllato, autonomo.
Enzo inizia il suo intervento dando una panoramica su come valutare le competenze partendo dalle life skills e dagli strumenti necessari per affrontare la quotidianità, con riferimento alle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente. Successivamente, offre una sintesi delle principali teorie dell’apprendimento didattico, con particolare riferimento al PBL, in quanto la scuola deve essere al servizio degli studenti e permettere loro di apprendere. Utilizzando il PBL, gli insegnanti devono apprendere nuovi “riti” che permettano loro di stabilire una nuova routine, acquisendo familiarità con questo approccio pedagogico. Gran parte del suo intervento riguarda le strategie e le rubriche utilizzate per la valutazione, anche se spesso non è facile trovare parametri adeguati per caratterizzare la creatività, il “learning to learn” o l’imprenditorialità. Ovviamente per Enzo la valutazione non può essere oggettiva (dice che bisogna accontentarsi di essere “scarsamente soggettiva”) ma docenti esperti possono redigere rubriche che vengono poi validate, e successivamente contestualizzate e utilizzate da altri docenti: una volta che hanno capito come adattare le rubriche esistenti, quindi gli insegnanti continuano a usarle. Infine, descrive come valutare le competenze digitali su cui sono state prodotte linee guida a livello europeo e che sono state ampiamente utilizzate durante il periodo di blocco. Infine, cita la raccomandazione del Consiglio dell’UE sulle competenze digitali del 22 maggio 2018.
Teresita Gravina
Scientix e Ambasciatore Europeana – IC De Amicis-Da Vinci (Caserta)
Percorsi STEAM (virtuali o reali) con Europeana
Teresita presenta Europeana, un progetto finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale europeo e alla promozione della cittadinanza attiva e consapevole. Questo progetto consente l’accesso, la visibilità e la fruizione delle risorse disponibili a tutti i soggetti interessati a sostenere il settore dell’istruzione ea chiunque sia coinvolto nel patrimonio culturale. Mira a diffondere il patrimonio culturale digitale e il suo utilizzo in collaborazione con European Schoolnet e Europeana Ambassador di 13 paesi diversi.
Europeana permette di entrare virtualmente in un enorme museo. Le sue risorse sono strumenti validi per ogni tipo di scuola e ogni ambito disciplinare: gli studenti possono esplorare il sito in autonomia perché è sicuro e di libero accesso.
La sezione dedicata ai docenti offre materiali molto ricchi e ben sviluppati: si possono recuperare numerosi spunti per le lezioni e seguire corsi di formazione (webinar, MOOC e altri tutorial realizzati da docenti che interagiscono nella community). Tutti i materiali didattici spiegano passo dopo passo le attività svolte. Qui puoi vedere la sua presentazione: https://drive.google.com/file/d/1nBDFg8aow3MeNgpIVdIg0tmfSdd1G9ef/view?usp=sharing
Roberto Maragliano
Già docente in Scienze dell’educazione e dell’apprendimento (Università Roma Tre)
Esistono diversi modi per creare e far parte di una rete
Roberto inizia il suo intervento spiegando le somiglianze e le differenze tra l’apprendimento a distanza e l’insegnamento digitale. Spiega l’importanza del matematico Bruno De Finetti, che in uno studio filosofico degli anni Trenta riflette sulla conoscenza in perenne mutamento. La cultura italiana nel dopoguerra ha mostrato una serie di resistenze, comprese quelle relative all’insegnamento Montessori, e un atteggiamento critico nei confronti del cambiamento e della possibilità di pensare diversamente. Questi limiti sono stati visti nelle due fasi della formazione a distanza: nella prima fase, i docenti, per diversi motivi, sono stati formati e adattati per interagire con gli studenti utilizzando strumenti digitali. In questa fase, la scuola ha dimostrato di resistere alla chiusura e ha risposto pienamente alla sua funzione sociale. In effetti, l’ambiente digitale ha rappresentato una grande opportunità. La gente ha smesso di affermare che il digitale è il regno del virtuale. La seconda fase è stata invece finalizzata a una forte spinta a tornare alla didattica faccia a faccia, cercando di mantenere un’idea di scuola del passato che non è più la nostra. Tutte queste considerazioni fanno parte del suo percorso culturale che si ritrova nella “Scaffale Maragliano” (bit.do/MARAGLIANO) che evidenzia chiaramente la distonia della scuola: quando nasceva la scuola come istituzione, i poveri avevano bisogno di imparare a leggere e scrivere mentre l’élite doveva essere formata come classe dirigente. Questi due livelli si sono confusi negli anni e oggi la scuola non risponde a nessuna delle due esigenze e non si adatta al mondo che cambia. Guardiamo al passato senza un atteggiamento critico per costruire il futuro. La conoscenza è generalmente espressa nella lingua scritta e in una logica testuale. Quello che emerge anche dagli interventi del webinar è che è possibile insegnare in un altro modo: utilizzando gli strumenti digitali possiamo superare i limiti della cultura appresa sui testi. Il secolo scorso ha permesso alle persone di esprimersi utilizzando forme visive (cinema, televisione, radio) che fanno parte del bagaglio culturale e non possono essere ignorate a scuola. Le pratiche di simulazione, interazione, condivisione, costruzione invitano al dinamismo e alla caducità di comportamenti legati alla conoscenza . Partendo dall’esperienza del lockdown, dobbiamo uscire da questo stereotipo e riconoscere che la dimensione digitale permea le nostre vite e che i campi umanistico, scientifico e tecnologico non possono restare separati.
Giulia Realdon
Ambasciatore di Scientix, responsabile del settore dell’istruzione dell’Unione europea di geoscienze dell’EGU
Earthlearningidea: laboratori e idee innovative per l’insegnamento delle Scienze della Terra
Giulia presenta Earthlearningidea (www.earthlearningidea.com), un archivio ad accesso aperto di risorse didattiche per un approccio pratico alle scienze della Terra. Il sito web contiene protocolli di laboratorio, linee guida pedagogiche, video-laboratori e un blog. L’European Geosciences Union finanzia l’offerta di laboratori per insegnanti (gratuiti) basati sui materiali Earthlearningidea in Italia (chiedere a giulia.realdon@unicam.it) e in altri paesi. Il progetto mira a creare una rete di soggetti interessati all’educazione delle scienze della Terra, a condividere risorse educative e a costruire una grande comunità di educatori qualificati.
Le attività proposte, progettate secondo un approccio costruttivista, sono finalizzate alla partecipazione attiva degli alunni, possono essere svolte con attrezzature semplici ed economiche e sono adatte a diversi livelli scolastici. Inoltre, sono stati testati, convalidati e ampiamente utilizzati in tutto il mondo. È possibile accedere a tutte le risorse e scaricarle sotto licenza Creative Commons. Oltre agli eventi di formazione, ogni anno EGU organizza e finanzia seminari GIFT per insegnanti in collaborazione con l’Assemblea generale EGU a Vienna (Austria). Qui puoi dare un’occhiata alla presentazione di Giulia: https://drive.google.com/file/d/1P28sbj2ANgmAWL7yTSIerRhkLzu9PKrD/view?usp=sharing
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